La musicassetta, la cassettina, il nastro, attribuite voi l’appellativo che più vi aggrada.
Fatto sta che rimane un immenso oggetto vintage oggi come oggi. Diremo di più, sta avendo, nel mondo, un discreto ritorno. Ebbene si, dopo la nuova linfa portata dal disco in vinile, anche la piccola plastica, è di nuovo “di casa”. Termine più appropriato per definire una qualsiasi TDK o collega di turno. Quale appartamento non ne ha avuta fra gli scaffali almeno una? Quell’oggetto che ci permetteva di registrare momenti, brani, emozioni, frammenti di vita.
Quell’odore unico che solo le cassette emanavano. Le tracklist scritte a penna o pennarello, un blu e rosso che si alternavano.
C’era chi creava delle copertine ad hoc, con disegni superlativi e, da lì, ecco gli amici a chiedere: “Mi fai la copertina tu che sei brava/o?”
Nell’era del digitale compulsivo e frenetico, l’utilizzo di questo supporto, potrà apparire snob, obsoleto, superato, in realtà, ancora sono in commercio walkman appositi vecchio stile, per chi vuole ancora avere il gusto, semplicemente, di riascoltare un nastro, una musicassetta, con una voce che non c’è più, una canzone presa dalla radio, registrata dal vinile, da una vecchia compilation. Ricordi di vita!